Difficil' è nell'onde acerbe, e crude, quando l'irato mar poggia, e rinforza, tener dritto il timone; ma non deve però esperto nocchier perder sì l'arte, che dall'ira del mar rimanga vinto senza opporsi al furor; chè spesse volte vinse l'altrui valor l'aspra tempesta. - Giambattista Giraldi Cinzio

lunedì 29 aprile 2013

Cuore di tenebra: Citazioni e commenti del capitolo 2

Joseph Conrad, Cuore di tenebra, Milano: Feltrinelli, 2011 (15a ed.)

Citazioni rilevanti del capitolo secondo.


<<'E come è arrivato l'avorio da tanto lontano?' ringhiò il più anziano, che pareva molto contrariato. L'altro spiegò che era arrivato con una flotta di canoe al comando di un meticcio inglese.>>
I metodi di trasporto di un materiale pregiato e ricercato dalle compagnie commerciali inglesi durante l'epoca colonialista del XX secolo in Congo risentono dell'arretratezza e del sottosviluppo del territorio controllato.

Metodi di traporto dell'avorio in Congo nel XX secolo


<<Dovevo cercare in continuazione il canale; dovevo distinguere i segni dei banchi di sabbia sommersi; stavo all'erta cerando i massi sprofondati; imparavo a serrare i denti con prontezza prima che mi mancasse il cuore quando rasentavo per un pelo qualche vecchio subdolo infernale tronco d'albero che avrebbe strappato la vita a quel battello di latta e affogato tutti i pellegrini; dovevo tener d'occhio le tracce di legno morto che avremmo potuto tagliare di notte per generar vapore l'indomani.>>

Il protagonista, comandante di un battello a vapore ridotto in condizioni precarie, sottolinea le abilità personali e la tenacia nella conduzione dell'imbarcazione. Nell'ultima riga è possibile intuire come alla fine dell' '800 fossero diffusi vaporetti atti all'esplorazione e alla navigazione costiera.

<<Dopo tutto per un marinaio sfregare la carena della nave che dovrebbe restare sempre a galla sotto la sua responsabilità è il più imperdonabile dei peccati. Nessuno verrà mai a saperlo, ma voi la botta non ve la scordate di certo - no? E' un vero colpo al cuore. Ve la ricordate, ve la sognate e - anni dopo - vi svegliate e ci ripensate>>

L'autore, navigante abile e competente, espone un aneddoto singolare, descrivendo una delle più ossessive preoccupazioni di un marinao fedele alla sua nave.

<<[..] quel sudicio battello si trascinava come un pigro scarafaggio che striscia sul pavimento di un nobile porticato.>>

In questo climax ascendente di attributi, Conrad paragona il battello vacillante, sporco e insicuro, al mare, elemento naturale etereo, chiaro, puro, incontaminato.

<<Dovevo affaccendarmi con biacca di piombo e strisce di coperte di lana per fasciare quei tubi di vapore che perdevano.>>

In preda a numerose difficoltà, il comandante si applica con dedizione nel riparare con metodi approssimativi dei tubi di vapore forati. Tali locuzioni evidenziano il tasso di regresso e di regressione che caratterizzava le zone africane nel XX secolo.

<<Sbirciava il manometro del vapore e l'indicatore del livello dell'acqua.>>

E' citato il manometro, strumento di misura della pressione dei liquidi, inventato nel 1705 da Pierre Varignon.

Manometro

<<Rimaneva [..] vicino alla porta un libro che raccattai. [..] Il titolo era Indagini su alcuni aspetti dell'arte marinaresca di un certo Towser, o Towson, capitano della Marina reale. [..] Towson o Towser indagava seriamente sulla resistenza alla rottura delle catene e dei paranchi delle navi e su altre faccende del genere.>>
L'autore allude a un opuscolo di un ignoto capitano della Marina militare inglese, concretamente ancora non identificato. Tale volume si rivelerà di grande ausilio per risolvere problematiche di ogni genere relative alla navigazione.

<<Indirizzai decisamente il battello verso la riva - dove l'acqua era più profonda, come appresi dallo scandaglio>>

Lo scandaglio è uno dei più antichi ed utilizzati strumenti idrografici e serve per misurare la profondità dell'acqua durante la navigazione. Nella sua forma primitiva era costituito da una cordicella ed un peso legato all'estremità. Il peso veniva gettato in acqua e conseguentemente si misurava la lunghezza della corda al momento del contatto con il fondale. Il sistema venne perfezionato nel corso del tempo, adeguando i materiali alla tecnologia disponibile. (descrizione tratta da <http://it.wikipedia.org/wiki/Scandaglio>)

Scandaglio
<<Quel battello era fatto come una chiatta pontata. Sul ponte c'erano due casette in legno di tek, con porte e finestre. La caldaia si trovava a prua e le macchine a poppa. Il tutto era ricoperto da un tetto leggero, sostenuto da quattro puntali. Il fumaiolo sbucava dal tetto, e proprio davanti al fumaiolo una stretta cabina, costruita con assi sottili, fungeva da cabina di pilotaggio. Conteneva una cuccetta, due seggiolini da campo, una Martini-Henry carica in un angolo, un minuscolo tavolino e la ruota del timone. Sul davanti un'ampia porta e due larghi portelli ai lati. Porta e portelli, naturalmente, erano sempre spalancati. Io passavo le mie giornate lassù, appollaiato all'estremità prodiera di quel tetto, davanti alla porta. Di notte dormivo, o cercavo di dormire, sulla cuccetta. Un atletico nero che apparteneva a non so quale tribù costiera e che era stato istruito dal mio sfortunato predecessore, era il timoniere. >>
Conard fornisce una descrizione minuziosa ed elegante del battello su cui è imbarcato il protagonista e dell'equipaggio di bordo, composto da individui dalle conoscenze sommarie e dalle abitudini di vita primitive.

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