Difficil' è nell'onde acerbe, e crude, quando l'irato mar poggia, e rinforza, tener dritto il timone; ma non deve però esperto nocchier perder sì l'arte, che dall'ira del mar rimanga vinto senza opporsi al furor; chè spesse volte vinse l'altrui valor l'aspra tempesta. - Giambattista Giraldi Cinzio

sabato 18 maggio 2013

Cuore di tenebra: Citazioni e commenti del capitolo 3

Joseph Conrad, Cuore di tenebra, Milano: Feltrinelli, 2011 (15a ed.)

Citazioni rilevanti del capitolo terzo.


<<Per mesi qui non c'è stata né una goccia di medicinali né una cucchiaiata di cibo per malati.>>
L'autore ribadisce ancora una volta le condizioni precarie in cui versava l'equipaggio spedito a ricercare avorio.

<<Il russo mi battè sulla spalla. Balbettando borbottò qualcosa su "fratello marinaio.[...] >>
Il legame tra i marinai è talmente forte e indelebile da incoraggiare i membri dell'equipaggio ad a superare difficoltà di qualsiasi genere.

«La scura corrente si allontanava rapida dal cuore della tenebra, portandoci giù verso il mare a una velocità doppia di quella della nostra risalita. >>
Il poeta dà informazioni sugli effetti delle correnti marine.

<<Ma non avevo tanto tempo da dedicargli, perché dovevo aiutare il macchinista a smontare i cilindri che perdevano, a raddrizzare una biella piegata, e a fare altre riparazioni. Vivevo in un'infernale bolgia di ruggine, limatura di ferro, dadi, bulloni, chiavi inglesi, martelli, trapani a cricco, tutte cose che detesto, perché non mi ci raccapezzo. Badavo alla piccola fucina che fortunatamente avevamo a bordo, e sfacchinavo spossato in quel miserabile mucchio di ferraglia, tranne quando i brividi della febbre mi impedivano di reggermi in piedi.>>
Conrad fornisce una dettagliata descrizione del battello e degli utensili atti alla riparazione e alla manutenzione.

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